Virgilio, il primo counselor della storia
Virgilio può essere considerato un counselor? Ottima domanda! Se consideriamo la figura di Virgilio nella Divina Commedia, la risposta è sì, ma con delle importanti precisazioni. Virgilio può essere visto come un archetipo del counselor, un precursore in senso letterario e metaforico, pur non essendo un counselor moderno nel senso tecnico e professionale del termine. La prima volta ho sentito questa affermazione dalla mia professoressa preferita del corso di counseling nella relazione d'aiuto, nonché ex insegnate di filosofia (da questo anche il mio amore per la tematica che mi ha portata a specializzarmi anche in counseling filosofico!). ✅ Perché Virgilio assomiglia a un counselor. Molti aspetti della relazione tra Virgilio e Dante riflettono le dinamiche fondamentali di una relazione di counseling: Virgilio non si limita a impartire ordini. Ascolta le paure, i dubbi e le domande di Dante, rispondendo con pazienza. È una presenza rassicurante e non giudicante (sebbene a volte sia severo). Il suo ruolo principale non è dare soluzioni preconfezionate, ma guidare Dante a comprendere da solo. Gli spiega la realtà dell'aldilà, gli mostra le conseguenze del peccato e della virtù, aiutandolo a fare chiarezza dentro di sé. In questo senso, "facilita" il percorso di crescita. Dante è spesso sopraffatto dalla paura e dallo sconforto. Virgilio lo rincuora, lo esorta a trovare coraggio ("Non ti smagare...") e gli ricorda costantemente la meta finale (la salvezza e la visione di Beatrice/Divinità). Questo è un classico empowerment. Il viaggio stesso è una potente metafora del percorso di crescita personale. Virgilio è la guida che accompagna il cliente (Dante) attraverso le sue "valli oscure" (i momenti di crisi, le paure interiori) verso la luce e una nuova consapevolezza. ❌ Perché Virgilio NON è un counselor moderno Tuttavia, ci sono differenze sostanziali che ci impediscono di definirlo tale in senso stretto: La relazione tra Virgilio e Dante non è tra pari. Virgilio è un'autorità indiscussa, il "maestro" e il "poeta sovrano". In un counseling moderno, il rapporto è più collaborativo, pur nel rispetto dei ruoli. Un counselor moderno evita generalmente di dare consigli diretti o di interpretare la realtà per il cliente. Il focus è sul far emergere le risorse del cliente stesso. Virgilio, al contrario, fornisce continuamente spiegazioni, interpretazioni e indicazioni precise ("Tu segui me, e lascia dir le genti"). Il counseling moderno è una professione regolamentata, con un codice deontologico, tecniche specifiche (ascolto attivo, riformulazione, etc.) e un setting preciso. Il ruolo di Virgilio è allegorico e letterario, non si basa su un metodo scientifico o su un training professionale. L'obiettivo del viaggio di Dante è teologico e salvifico. L'obiettivo del counseling è generalmente terapeutico e di benessere psicologico nella vita quotidiana. In conclusione, Virgilio incarna perfettamente l'archetipo della Guida, che è una componente fondamentale della relazione di aiuto. In questo senso, è un'ispirazione potente e una metafora calzante per la figura del counselor. Tuttavia, per una definizione tecnica e professionale, Virgilio non è un counselor, ma piuttosto un mentore o un maestro di vita. La sua figura ci ricorda che il bisogno di una guida saggia e affidabile nel proprio percorso di crescita è universale e antico quanto l'umanità.
Serenella Morandotti
9/30/20251 min read


